La presenza di calcoli nelle vie urinarie è una problematica piuttosto comune nei nostri animali, in particolare nel gatto e prende il nome di urolitiasi.
La loro formazione è legata alla quantità di sali minerali nelle urine che, in alcune condizioni, precipitano e formano cristalli visibili microscopicamente, i quali a loro volta possono organizzarsi in strutture macroscopiche chiamate uroliti.
I fattori predisponenti sono:
- la linea genetica, il sesso (maggiore nei maschi) e l’età (animali tra 1 ed 8 anni)
- la dieta
- la presenza di patologie sistemiche
- le infezioni urinarie
- il sovrappeso
Gli uroliti rappresentano, insieme alla cistite idiopatica felina, una delle cause più comuni di FLUTD, Feline Lower Urinary Tract Diseases, ovvero l’insieme delle patologie delle basse vie urinarie del gatto.
I sintomi sono un aumento della minzione con o senza dolore, presenza di sangue nelle urine, alterazioni comportamentali, come sporcare in luoghi inappropriati o fuori dalla cassetta, fino alla situazione più grave di ostruzione uretrale con difficoltà ad urinare, più frequente nel gatto maschio per il ridotto diametro dell’uretra.
L’urina non potendo uscire porta ad una distensione della vescica, alterazioni della funzionalità renale e dolori addominali.
La diagnosi si basa facendo un esame delle urine, in grado di rilevare la presenza di cristalli e cellule anomale come leucociti ed eritrociti. Nel gatto, contrariamente a quanto accade nel cane e nell’uomo, la maggior parte dei calcoli si forma in ambiente sterile, ovvero senza la presenza di batteri. Il veterinario controlla il PH, il peso specifico e, attraverso l’utilizzo del microscopio, effettua una valutazione morfologica del cristallo distinguendolo tra le due forme più comuni, la struvite e l’ossalato di calcio.
E’ sempre consigliato associare un prelievo ematico per i valori renali, quali l’azotemia, la creatinina ed il fosforo, ed un’ecografia e/o una radiografia per stabilire le condizioni dell’apparato urinario.
La struvite è un sale composto da fosfato idrato di ammonio e magnesio che si forma ad un PH basico delle urine, ovvero maggiore di 6.5-7. La dieta influisce molto sulla loro presenza ed è possibile utilizzare dei cibi commerciali contenenti metionina per acidificare il PH urinario e dissolverli in 4-8 settimane.
I cristalli di ossalato di calcio si formano invece con un PH acido, inferiore ai 6.5.
E’ importante stimolare il gatto ad assumere acqua, preferibilmente sempre fresca e di bottiglia, per aumentare il volume delle urine ed abbassare la concentrazione di sali minerali.
Le recidive di urolitiasi negli animali sono molto frequenti ed è bene seguire i consigli del veterinario per un’alimentazione di buona qualità, così da creare un ambiente urinario sfavorevole per il loro sviluppo ed eseguire periodicamente un’ecografia vescicale di controllo nei gatti dai due anni di età.