La vaccinazione è la protezione più affidabile che possiamo dare ai nostri animali nei confronti di malattie potenzialmente contagiose e pericolose per la loro salute e per quella dell’uomo (zoonosi) poichè contribuisce ad arginarle ed impedirne la diffusione.
L’associazione mondiale veterinari per piccoli animali, WSAVA, ha diviso i vaccini in “core“, raccomandati, e “non-core“, consigliati in base ai rischi geografici e di esposizione.
In Italia per il cane è raccomandato vaccinare contro:
- il parvovirus, che causa un’importante enterite virale soprattutto nei cuccioli fino ai 6 mesi di età, altamente contagiosa
- l’adenovirus o epatite infettiva del cane
- il virus del cimurro
è invece consigliato per:
- il virus della parainfluenza canina
- la leptospirosi, una zoonosi causata da un batterio trasmessa dal contatto con urina infetta di roditori
- il virus della rabbia, se viaggiano o sono di indole aggressiva
Nel gatto i vaccini raccomandati sono quelli che proteggono da infezioni dovute a:
- l’herpesvirus o rinotracheite
- il calicivirus
- il parvovirus felino o panleucopenia
quelli consigliati sono contro:
- il virus della leucemia felina o FeLV
- il virus della rabbia
Nei paesi in cui la rabbia è endemica la vaccinazione è raccomandata e resa obbligatoria per entrambe le specie.
Negli animali l’immunità passiva viene trasmessa dalla madre durante la gravidanza e con l’allattamento tramite il colostro e permane fino alle 12 settimane.
E’ consigliato iniziare il piano vaccinale a 6-8 settimane di età nel cane ed a 8-12 settimane nel gatto e di effettuare richiami ogni 21-28 giorni fino alle 16 settimane, momento in cui è presente l’immunità attiva propria del cucciolo che assicura una sua protezione nei confronti delle patologie per cui si è scelto di proteggerlo.
Il richiamo viene effettuato dopo un anno dall’ultima vaccinazione primaria o prima serie vaccinale.
Il vaccino è sempre preceduto da un’accurata visita clinica per limitare le reazioni avverse ed è importante che venga eseguito dal veterinario il quale formula un protocollo vaccinale, con tipologia e frequenza dei richiami, a seconda dell’ambiente e dello stile di vita svolto dall’animale.